Orano è colpita da un'epidemia inesorabile e tremenda. Isolata con un cordone sanitario dal resto del mondo, affamata, incapace di fermare la pestilenza, la città diventa il palcoscenico e il vetrino da esperimento per le passioni di un'umanità al limite dtra disgregazione e solidarietà. La fede religiosa, l'edonismo di chi non crede alle astrazioni,ma neppure è capace di "essere felice da solo", il semplice sentimento del proprio dovere sono i protagonisti della vicenda; l'indifferenza, il panico, lo spirito burocratico e l'egoismo gretto gli alleati del morbo. Scritto da Camus secondo una dimensione corale e con una scrittura che sfiora e supera la confessione, "La peste" è un romanzo attuale e vivo, una metafora in cui il presente continua a riconoscersi.
Non è stata una lettura facilissima, lo dico subito. All'inizio sembrava un "racconto" come un altro. Poi però la storia prende pieghe molto intense e interessanti, dando all'autore la possibilità (o pretesto) di far parlare i personaggi di alcuni argomenti a lui cari. Lo consiglio a chi vuol fare delle letture un po' diverse dalle solite, anche se l'entusiasmo stavolta è minore rispetto a Saramago o alla Szabò

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