domenica 28 dicembre 2008

Ritorni...


...martedì mi rivedrò con E. ...sono passati otto mesi...il tempo che siamo stati assieme...sembra quasi fatto apposta...quando me l'ha detto, il 26, ero tranquillo e anche felice...ieri sera però la testa ha iniziato a viaggiare per conto suo...e oggi mi è tornata un po' di tristezza...sarà per il fatto di aver passato le feste fondamentalmente da solo...non so...mi sono passati davanti agli occhi gli otto mesi passati assieme...


...sono triste...

venerdì 26 dicembre 2008

...cose che passano...cose che vanno...cose che vengono...periodi belli...periodi brutti...purtroppo, ultimamente, i periodi brutti sono di più di quelli belli..."far buon viso a cattivo gioco"...a cosa servirà mai?...boh...non lo so...è un po' come buttarsi con l'elastico...un attimo sono al 25 dicembre 2008...un attimo dopo al 25 dicembre 2007...la testa che fa le corse...i ricordi...di quelle feste...poi un attimo dopo ancora sono all'agosto 2007...in Grecia...l'attimo dopo è aprile...il 25...poi qualche giorno dopo...sono in ufficio...poi di colpo sono al 7 giugno...un braccialetto nel cassetto...il cuore che palpita...non c'è coraggio se non c'è paura...poi torno a oggi...vedo una foto in un blog...mi sento strano...un tuffo al cuore...quel sorriso...quegli occhi...quell'espressione dolcissima da furbetta...e la domanda è sempre quella..."ho fatto bene quel giorno a prendere quella decisione?"...

lunedì 15 dicembre 2008

"Ndo ca**o stamo annà?"
Non so se sia romanamente corretto ma credo si capisca ugualmente. La domanda è riferita in generale, ma principalmente al mitico Mondo del Lavoro. Ora, uno dice: mi laureo, trovo il lavoro potenzialmente adatto ai miei studi e, in linea di massima, dovrei essere tranquillo. Ma sembra che così non sia. E non parlo solo per me. Ho un amico che lavora "x" mesi in regola, poi altri "x" in nero e poi ancora in regola e via sempre così quest'altalena. Lo so, la risposta potrebbe essere: sono tempi difficili, bisogna adattarsi. Sì, ma io mi adatto se ho qualcosa a cui adattarmi. Se non arriva niente a cosa mi adatto? A stare a casa? Posso "capire" che l'interinale sia la soluzione del futuro (il futuro di chi?), ma mi spiegate come ci si può formare professionalmente se, allo scadere dei quattro o sei mesi di contratto non vieni assunto? Ovvio, da meno rogne all'azienda utilizzatrice, ma di questo passo ci saranno in giro solo persone che hanno maturato un'esperienza semestrale (perchè poi è come un ricominciare da zero...e, diciamocel, uno che cambia sede di lavoro ogni sei mesi non è visto di buon occhio, anche se tu puoi raccontare fin che vuoi che non ti hanno assunto perchè c'è la crisi). Va beh, mi fermo perchè mi sta venendo il nervoso...buonanotte a tutti
Amori riscoperti
Chi mi conosce o legge il mio blog un po' credo abbia capito i miei gusti musicali. Adoro, oltremodo, i Dream - anche se Chaos in motion è un po' "sottotono" rispetto agli altri precedenti, sono "nato" con i Metallica, amo i Pink Floyd e, per ovvi motivi - essendo un chitarrista - mi vengono i brividi ogni volta che ascolto Satriani o Vai. La lista sarebbe comunque molto lunga (Rush, Kimg Crimson, Queensryche, Iron Maiden ma anche Madredeus, Piazzolla...e tanti altri) e ci sono anche alcuni gruppi che hanno - ovviamente parlando per me - del loro tempo...nel senso che vanno assimilati per la loro "complessità". Tra questi faccio rientrare i Tool. Avevo iniziato ad ascoltarli due anni fa più o meno. Dopo il primo ascolto la tentazione di mettere il cd nella custodia e lasciarcelo a tempo indeterminato è stata forte. Poi però ho "tenuto duro" e la ricompensa è arrivata: letteralmente innamorato di loro. Spiegarli a chi non li conosce è difficile: non sono nè totalmente metal nè totalmente progressive. Sono i Tool, non c'e' altra maniera di definirli. Poi però dopo "enne" ascolti è arrivata una specie di indigestione. Anche perchè quando inizi ad ascoltarli ti mettono addosso curiosità, visto che i loro testi sono parecchio "criptici" e anche semplicemente guardando Maynard ti rendi conto che non è un gruppo tanto entro i canoni (cusiosando, tanto per dirne una, in rete scoprirete che Lateralus - forse l'album più bello - non andrebbe ascoltato nell'ordine in cui è registrato ma seguendo un certo criterio, dato da una progressione aritmetica...credo di Fibonacci...ma non ne sono sicuro e che, altra chicca, unendo Wings Pt 1 e Viginti tres e sovrapponendole a Wings Pt 2 si ottiene un'ulteriore canzone...cose da pazzi). Tutti sti discorsi per cosa? Per dirvi che sono cinque giorni che ascolto ininterrottamente i Tool 
"Saggio sulla lucidità" di Josè Saramago
"Un paese senza nome. Una città senza nome. Delle normali elezioni amministrative. Ma qualcosa non va per il verso giusto. La gente non va al mare, non diserta i seggi. Vota, ma vota scheda bianca. Un gesto rivoluzionario, una congiura anarchica, una provocazione di gruppi estremisti? Si ventila infine l'ipotesi che debba esservi un nesso fra la "rivolta delle schede bianche" e l'epidemia di cecità dilagata per un certo tempo quattro anni addietro. Uno degli agenti segreti sguinzagliati per la capitale indaga sulla donna che all'epoca non diventò cieca, indicata come l'autrice di un delitto; e su suo marito, il medico oculista. Entra in contatto con lei, e prende coscienza delle vere intenzioni del governo..."

Dopo averlo letto, credo l'unico gesto che si sarebbe potuto fare, avendo Saramago di fronte, sarebbe stato quello di applaudirlo. Il romanzo richiama un po' Cecità, ma non va considerato come suo seguito perchè non lo è. Lo stile è sempre il "suo", quello di Saramago, capace di fare una descrizione non facendola, non cadendo - come dice lui - nell'errore di riempire pagine e pagine di minuziosi particolari che non danno niente di più a quello che il lettore sta leggendo. Un'opera che spiazza, dalla prima all'ultima pagina ma che lascia intravvedere, sotto sotto, il marchio di fabbrica dello scrittore portoghese. Un altro dei miei libri preferiti.
Ho deciso comunque di fare un "fioretto": ho altri otto libri sul comodino che mi aspettano e prima di leggere un altro libro di Saramago DEVO leggere prima questi. Altrimenti poi rimango senza altri suoi libri da leggere.

lunedì 8 dicembre 2008

Ascolti natalizi
"Death Magnetic" Metallica

Dopo gli "scherzetti" di Load - Reload a St.Angers finalmente "ritrovo" i Metallica. Ho avuto questo cd quasi per caso e non ne ero molto convinto, prima di ascoltarlo. Dopo un paio di ascolti, però, mi sono dovuto ricredere. Son tornate le armonizzazioni a due e più chitarre, la doppia cassa che macina e quei bei riffoni quadrati e pesantissimi che accompagnano le parti vocali. Ribadisco, come sempre, che i gusti sono gusti e che, ovviamente, ci sarà anche gente che apprezza Load, Reload e St.Angers. Non discuto su questo. Ma per chi ha "amato" Ride the lightning,. Kill'em All, Master of puppets, ascoltare Load credo abbia fatto lo stesso effetto che ha fatto a me la prima volta che ho ascoltato "Falling into infinity" dei Dream Theater. La reazione è stata:"no, dai, devono aver sbagliato a darmi il cd in negozio. Non sono loro". Da citare - una delle mie preferite di quest'album - la strumentale Suicide & Redemption.

domenica 7 dicembre 2008

I libri ci cercano (?).

E'una domanda - affermazione. Un mese fa circa ero in libreria, cercavo due libri. E non riuscivo a trovarli. Dopo aver "rinunciato" a cercarli mi son messo a curiosare in giro. Ad un certo punto arrivo vicino ad un signore che stava guardando dei libri presi dallo scaffale. Mentre gli passo accanto gliene cade uno dalla mano. Lo prendo e glielo do. Butto l'occhio sul libro ed era Cecità, uno dei libri che cercavo. Continuo a curiosare, cercando altri autori, e ZAC mi si presenta davanti il libro di Tusset. Coincidenze? Boh. Oggi sono ancora in libreria. Guardo un po' di titoli. Tra i libri che volevo comprare c'era anche Alice nel paese delle meraviglie. Lo trovo, leggo la sintesi sul retro e lo rimetto sullo scaffale. Continuo a curiosare e prendo altri tre libri (La porta di Magda Szabò, Saggio sulla lucidità di Josè Saramago e Quando Teresa si arrabbiò con Dio di Jodorowsky). Continuo a curiosare con i miei tre libri in mano, arrivo nella sezione Economici Feltrinelli (quelli tutti colorati con le "righette" Feltrinelli sul dorso) e cosa trovo, "abbandonato" sopra una pila di libri sparsi che non avevano nulla a che fare l'uno con l'altro? Alice nel paese delle meraviglie. Inutile dire che l'ho comprato.
***Apre la Libreria Shyboy***

Ciao a tutti (o Ciao tutti, come diceva Sbirulino).

Sono riuscito a sistemare un po' la Sezione libri del blog
e ne ho aperto un altro dedicato esclusivamente ai libri
che ho letto.
Riporterà le sintesi che di solito si trovano sul retro
dei libri e un mio piccolo commento.
Spero di aver fatto cosa gradita per chi ama leggere
e, se vi va, lasciate una vostra traccia.

Cliccate qui sotto
Libreria Shyboy
"La ballata di Iza"di Magda Szabò
"Alla morte del marito Vince, un vecchio magistrato, Etelka accetta la proposta della figlia di lasciare la cittadina di provincia dove ha trascorso gran parte della vita e di trasferirsi a Budapest. Iza, una dottoressa molto attiva e stimata da pazienti e colleghi, organizza la vita della madre in ogni dettaglio, eliminando qualsiasi traccia del passato. Poco alla volta l'anziana donna si ritrova come pietrificata in una sorta di non-esistenza, sino a quando non decide di tornare nella cittadina per assistere alla posa di una lapide sulla tomba del marito. Scritto nei primi anni Sessanta, La ballata di Iza ha alcuni punti di contatto con La porta, il romanzo più noto di Magda Szabó: il complesso rapporto fra due donne, la generale incapacità umana di comprendersi e di comunicare, con la storia dell'Ungheria sullo sfondo. Si conferma così la straordinaria bravura della scrittrice, capace di narrare l'insopportabile solitudine di Etelka, il suo lento rinchiudersi e spegnersi, l'incapacità - o si dovrebbe forse dire la non volontà? - di Iza di immedesimarsi nella madre, con una scrittura lieve ma allo stesso tempo precisa e implacabile, alla quale è difficile sottrarsi."

Ci sono libri che leggi e poi passano nel "dimenticatoio", altri che li leggi e, in un certo senso, ti ipnotizzano, ti catturano, ti fanno venir voglia di andare avanti, di scoprire come andrà a finire. La ballata di Iza è uno di quei libri che appartiene alla seconda categoria. Letto in sette giorni (308 pagine) è un libro aspro, diretto, duro, ma al tempo stesso anche dolce. La storia di Iza, di Antal, di Vince, di Etelka. Un'alternanza di emozioni "positive" e di altre meno piacevoli. Impossibile non affezionarsi a questi personaggi - per me soprattutto a Etelka. Uno dei pochissimi libri che mi hanno fatto piangere mentre lo leggevo.
Unica "nota negativa" è la traduzione: l'uso di verbi come "fanellare" o "orizzontarsi" fanno un po' sorridere, anche perchè non si capisce da dove li peschi.
Trauzione a parte (e i casi saranno una decina, non spaventatevi) è comunque un libro bellissimo, sia nelle parti "leggere" che in quelle più "dure".

martedì 2 dicembre 2008

A Christma's present
Ebbene sì...oggi ho ricevuto il mio primo regalo di Natale...è stato un regalo inaspettato...o meglio, sapevo che l'avrei potuto ricevere...questo regalo era in "lizza" con un altro, un suo opposto se così vogliamo dire...però, si sa, i regali per apprezzarli di più, è bene non saperli in anticipo...altrimenti si perde tutto il gusto della sorpresa...tanto più se lo ricevi durante la settimana e non di sabato o domenica, quando cioè dovrebbe essere più probabile incontrare qualcuno che abbia un regalo per te...e invece il mio primo regalo è arrivato oggi...me l'ha dato una persona che conosco da poco...da quattro mesi il 1' settembre per l'esattezza...mi sono rivolto a questa persona, gli ho chiesto se poteva fare una cosa per me e, dopo averla fatta, mi ha fatto dono di un biglietto "vocale"...il testo per filo e per segno non me lo ricordo, ma il succo era questo: "mi spiace, ma non ti rinnoveremo il contratto a fine mese"...credo sia un bellissimo modo per entrare nel clima natalizio...non lo credete anche voi?
"L'uomo duplicato"di Josè Saramago
Protagonista di questa storia è Tertuliano Maximo Afonso. E'un professore che insegna storia nelle scuole medie, vive solo, un matrimonio fallito alle spalle cui non ricorda quasi nulla, una madre che sta lontana, una relazione che, forse, vorrebbe interrompere, generalmente depresso. Ma un giorno il collega di matematica gli consiglia di vedere la videocassetta di un film, una commedia leggera senza troppe pretese. Tertuliano, tornato a casa, accende il videoregistratore e guarda la cassetta, e scopre che uno degli attori - un personaggio secondario - gli assomiglia in modo impressionante: forse più giovane, e con i baffi che lui ora non ha più, ma incredibilmente uguale, un gemello, quasi un doppio, un duplicato di se stesso. E contemporaneamente avverte intorno a sè, nella casa vuota, una presenza altra e indefinibile...perchè quel film? Chi è quell'attore uguale a lui? Come si chiamerà? Chissà in quali altri film ha recitato? Inizia così una ricerca via via sempre più inquietante in cui il misterioso e l'onirico si fondono in una scrittura elegante e drammatica"

Quinto libro del mese di novembre. Record assoluto. E' il secondo libro di Saramago che leggo e l'unica cosa che si può dire è che questo scrittore è veramente geniale. Diverso per l'argomento da Cecità, L'uomo duplicato riesce ad alternare momenti nei quali scappa un sorriso a momenti in cui non riesci a chiudere il libro perchè la tensione che si crea è talmente alta che vuoi sapere cosa succederà. La cosa interessante è che non si deve saltare nemmeno una riga, talmente fitta e geniale è la costruzione dei periodi nella scrittura di Saramago. Un altro dei libri più belli letti quest'anno.