Ne avevo parlato un po' di tempo fa (credo a gennaio, quando mi fu regalato il libro di Jung) e la cosa mi incuriosisce ancora. (per chi non lo sapesse, la sincronicità consiste nel verificarsi simultaneo di due diversi stati psichici, due eventi (interni e/o esterni) legati da un significato, ma non da causalità.
Sono coincidenze significative entro cui la "connessione" prescinde dal tempo, dallo spazio e dai rapporti causa-effetto.
Una delle testimonianze più note sul fenomeno è quella riportata da Jung nell’esperienza con una paziente. La donna, che si trovava in un momento terapeutico decisivo, stava raccontando un sogno nel quale ella riceveva in dono uno scarabeo d’oro. Nel frattempo Jung sentì un rumore alle sue spalle, come se qualcosa urtasse contro la finestra: era uno scarabeo che cercava di entrare nella stanza buia.
Lo scarabeo, simbolo per eccellenza di rinascita, "entrato" nel momento analitico più idoneo, riuscì ad infrangere la barriera difensiva della donna che, ancorata ad una statica razionalità, non era riuscita, fino a quel momento, ad evolvere - da geagea ) e certe volte mi stupisco. Mi stupisco perchè credo che certe cose succedano anche a me. Domenica ero al parco, stavo leggendo "Antigua, vita mia" di Marcela Serrano. Ad un certo punto la protagonista dice una frase "L'enfer, sont les autres"ossia l'inferno, sono gli altri. Beh, la stessa frase l'avevo vista sabato notte durante la rassegna stampa internazionale su un quotidiano francese.
Un'altra cosa mi è successa qualche mese fa. Sabato pomeriggio. Vado a fare la spesa e uscendo mi viene incontro una ragazza che frequenta il 2' anno del corso di shiatsu (io sono al 4')e che lavora nella gelateria all'interno del centro commerciale. Rimaniamo fuori una ventina di minuti a parlare (saranno stati 4 o 5 mesi che non ci vedevamo) e ad un certo punto mi saluta una ragazza che aveva lavorato con me nel primo studio nel 2004. Erano 4 anni che non la vedevo. Ad un certo punto la mia amica parla al suo collega (eravamo ancora fuori) e gli dice: guarda, è arrivato F. (il fidanzato dell'altra ragazza che lavora nel bar). La mia amica mi guarda: dai entra che ti offriamo un caffè. Entriamo. Loro due salutano F. e ad un certo punto mi sento dire: ma...tu sei S.?...mi giro...lo guardo...e lo riconosco: F. è un ragazzo che aveva fatto le elementari con me. E non lo vedevo più da finite le elementari (quindi 20 anni fa).
Ora non so se tutte queste cose abbiano significato...però un pochino fanno riflettere...
Sono coincidenze significative entro cui la "connessione" prescinde dal tempo, dallo spazio e dai rapporti causa-effetto.
Una delle testimonianze più note sul fenomeno è quella riportata da Jung nell’esperienza con una paziente. La donna, che si trovava in un momento terapeutico decisivo, stava raccontando un sogno nel quale ella riceveva in dono uno scarabeo d’oro. Nel frattempo Jung sentì un rumore alle sue spalle, come se qualcosa urtasse contro la finestra: era uno scarabeo che cercava di entrare nella stanza buia.
Lo scarabeo, simbolo per eccellenza di rinascita, "entrato" nel momento analitico più idoneo, riuscì ad infrangere la barriera difensiva della donna che, ancorata ad una statica razionalità, non era riuscita, fino a quel momento, ad evolvere - da geagea ) e certe volte mi stupisco. Mi stupisco perchè credo che certe cose succedano anche a me. Domenica ero al parco, stavo leggendo "Antigua, vita mia" di Marcela Serrano. Ad un certo punto la protagonista dice una frase "L'enfer, sont les autres"ossia l'inferno, sono gli altri. Beh, la stessa frase l'avevo vista sabato notte durante la rassegna stampa internazionale su un quotidiano francese.
Un'altra cosa mi è successa qualche mese fa. Sabato pomeriggio. Vado a fare la spesa e uscendo mi viene incontro una ragazza che frequenta il 2' anno del corso di shiatsu (io sono al 4')e che lavora nella gelateria all'interno del centro commerciale. Rimaniamo fuori una ventina di minuti a parlare (saranno stati 4 o 5 mesi che non ci vedevamo) e ad un certo punto mi saluta una ragazza che aveva lavorato con me nel primo studio nel 2004. Erano 4 anni che non la vedevo. Ad un certo punto la mia amica parla al suo collega (eravamo ancora fuori) e gli dice: guarda, è arrivato F. (il fidanzato dell'altra ragazza che lavora nel bar). La mia amica mi guarda: dai entra che ti offriamo un caffè. Entriamo. Loro due salutano F. e ad un certo punto mi sento dire: ma...tu sei S.?...mi giro...lo guardo...e lo riconosco: F. è un ragazzo che aveva fatto le elementari con me. E non lo vedevo più da finite le elementari (quindi 20 anni fa).
Ora non so se tutte queste cose abbiano significato...però un pochino fanno riflettere...
in tema di coincidenze...guarda un pò cosa c'è scritto nel pvt!!!!
RispondiEliminaoddiooooooooo
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