venerdì 25 luglio 2008

Aveva iniziato il nuovo lavoro poco prima che finisse l'inverno. Quella mattina era stato accolto dall'assistente del capo ed era statto presentato a tutti i suoi colleghi. Erano, o almeno sembravano, tutti così cordiali, socievoli, e anche il suo collega d'ufficio era una persona in gamba. Quel giorno era tutto felice della piega che aveva preso la sua vita: un nuovo lavoro, una dolorosa storia d'amore che, seppur breve, aveva praticamente ormai archiviato. Fu solo un paio di mesi dopo aver iniziato il nuovo lavoro che fece amicizia con lei. La conosceva dal primo giorno in cui aveva iniziato a lavorare, ma non erano mai andati oltre il "ciao", eccetto un commento fatto da lei un giorno sulle mani di lui. Era il giorno del suo compleanno, ma lui l'aveva scoperto solo il giorno dopo. Si scambiarono i numeri di telefono e cominciarono a sentirsi. A lui sarebbe piaciuto uscire con lei ma alcune cose non lo permettevano, tuttavia lui non ne faceva un dramma: era già bellissimo potersi sentire per messaggi e anche al telefono. Quelle telefonate nel cuore della notte lunghe ore a chiacchierare, a parlare di cose insensate, ma che facevano ridere tutti e due. Poi una notte lei lo chiamò cinque minuti prima della mezzanotte. Allo scoccare della mezzanotte lei iniziò a cantargli "Tanti auguri a te". Lui non glielo disse mai, ma mentre lei cantava lui piangeva, carico di una bellissima emozione: nessuno aveva mai fatto una cosa così per lui. Poi qualcuno tornò dal passato e la serenità che si era creata ne fu minacciata. Lui sentiva di amarla, gliel'aveva anche detto, e ricordava quel bellissimo, unico bacio che si erano scambiati una sera. Ma il Passato era tornato e tante erano le prove che il nuovo innamorato dovette affrontare. Pomeriggi passati nell'angoscia di non sapere cosa sarebbe successo, sere nelle quali lui pensava a lei e sperava di non dover mai sentire la frase "ho scelto lui"...ci fu anche l'occasione di un appuntamento...ma Destino aveva altri progetti...e quell'appuntamento, come altri prima, non ci fu mai...lui aveva sempre in mente la sua risata, quel suo "ridere fino alle lacrime"...quel sapere che non servivano tante parole: loro si capivano in un attimo...tutte le cose che lei gli raccontava e che lui custodiva come un tesoro prezioso..."il principino", i fari, la musica, i colori...ricordava ancora la prima volta che erano stati fuori in parcheggio quasi un'ora a parlare ed era stato così tremendamente bello...i giorni passavano, si avvicinava l'estate e lui in cuor suo sperava in un incontro, in un qualcosa che significasse "non sono più io e non sei più tu, ma siamo Noi"...ma un giorno lei disse di aver deciso...e ciò che lui sentì non lo rese felice...si sentì strano, come se gli avessero preso qualcosa...ma non mollò...e continuò ad amarla come aveva fatto fino a quel giorno...
Poi arrivò il 22 luglio: nessuno sapeva che da quel giorno niente sarebbe più stato come prima...

...ma questa è un'altra storia...

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