lunedì 14 giugno 2010


Louise L. Hay - Puoi guarire la tua vita


Premetto subito che questo non è un romanzo. Capita a volte che si stia attraversando una situazione diciamo non proprio tranquilla o piacevole e allora, anche senza saperlo, cerchiamo qualcosa che magari ci dia un’ispirazione per uscire da quella situazione. Magari capita che si veda un programma in tv, o si trova un sito in internet o, come nel mio caso, girando in libreria, ti viene in mano un certo libro. Ed è quello che è successo con questo libro. Il libro, ovviamente, non propone le soluzioni a tutti i problemi della vita, ma fornisce alcuni spunti per aiutarci a vedere le cose da un’angolazione differente da quella che magari siamo soliti utilizzare. Tornano qui concetti come la forza di attrazione o pensiero positivo, concetti che pensandoci bene hanno forse più forza di quanto noi stessi non riconosciamo loro. Ognuno di noi ha, comunque, la propria strada per arrivare alla soluzione di una determinata situazione: ecco perché ognuno di noi, leggendolo, molto probabilmente trarrà delle considerazioni diverse da quelle di un’altra persona. Ognuno di noi ha bisogno di determinate cose: non è detto che siano le stesse cose per tutti. Consigliato a chi per così dire si ritiene un po’ di “mentalità aperta” e vuole magari cercare le soluzioni su strade diverse da quelle “canoniche”.

Raymond Queneau - Esercizi di stile


Comprato dopo aver finito di leggere I fiori blu. Non si tratta di un romanzo né di una raccolta di racconti. Qui l’autore prende una mini storia (verso mezzogiorno, su un autobus, un uomo si lamenta con chi lo spinge di continuo e, appena trovato un posto libero, lo occupa. Il narratore, due ore dopo, lo rivede da un'altra parte con un amico, che gli dice di far mettere un bottone sulla sciancratura del soprabito.). Questa ministoria viene riproposta utilizzando novantanove varianti stilistiche (dalle figure retoriche alle figure usate nell’enigmistica). Il risultato è qualcosa di molto curioso e a volte davvero divertente. L’edizione italiana è stata curata da Umberto Eco. Anche qui la difficoltà iniziale e principale è stata quella di riproporre in italiano delle battute che in francese facevano ridere. Ecco spiegato perché in alcuni esercizi non abbiamo una traduzione “letterale” dal francese, ma una “riscrittura” seguendo la regola che l’autore aveva scelto.

Raymond Queneau - I fiori blu


Avevo comprato questo libro l’estate scorsa, non ricordo nemmeno io perché sinceramente. Probabilmente il fatto che il traduttore-adattatore fosse Calvino mi aveva per così dire fatto drizzare le antenne. E l’acquisto si è verificato, inutile dirlo, azzeccatissimo. E difficile è farne una recensione o, in altre parole, parlarne per rendere interessante questo libro. La difficoltà non nasce dalla qualità del libro, ma dal fatto che la trama vive in un presente – passato che rende non facile un riassunto da fare in cinque o sei righe, ma soprattutto perché non avrebbe senso raccontare alcuni fatti descritti nel libro e non indicarne altri. Il motivo sta nel fatto che i vari episodi sono sottilmente legati l’un l’altro. Molto interessante, e degna di nota, è la prefazione che Calvino fa, parlando della difficoltà (che racchiude in sé la bellezza di questo libro) di riproporre in italiano dei giochi di parole che in francese funzionano mentre in italiano, forse, hanno un effetto meno esilarante. Se vi piace il Baricco di Castelli di Rabbia o di Oceano mare allora forse dovreste fare un pensierino e regalarvi questo libro che, non lo nascondo, merita di essere letto.
Zhou Wehihou - Shanghai Baby

Probabile che quello che sto per scrivere magari non piacerà a tutti. Ma è una cosa che può capitare. Avevo ricevuto questo libro dopo aver partecipato ad un “ring” da Bookcrossing.it. Mi incuriosiva, avevo letto pochissimi libri di autori cinesi e così ho pensato “Leggiamo Shanghai baby”. Risultato? Molto vicino alla sufficienza, ma non la supera di molto. E’ la storia di Coco, giovane e rampante scrittrice in erba, e delle sue esperienze di vita, dell’amore alternato tra il dolce Tiantian e il tedesco Mark. Fin qua niente di male: crei la protagonista, crei la situazione di vita per lei, inventi qualche “imprevisto” o variazione sul tema dell’amore che sembra piacere tanto, metti dentro un po’ di droga, descrizioni di sesso (nemmeno più di tanto curate), agiti il tutto e salta fuori Shaghai Baby. Ovviamente sto estremizzando il tutto, ma andando al nocciolo la situazione non cambia granchè: a volte l’autrice sembra più interessata a far capire che anche in Cina si vendono prodotti occidentali (dalla borsa Gucci al telefono di ultima generazione) anziché cercare di creare situazioni coinvolgenti ed emozionanti grazie, anche, alle atmosfere di Shangai. Ho letto varie recensioni fatte da lettori nei siti dove si vendono libri on line e leggendo commenti come “Il più bel libro che mi è stato dato da leggere ; e le critiche negative non cambierano la mia opinione” mi vien da pensare che la lettura più impegnativa che questa lettrice abbia mai affrontato sia stata una raccolta di Topolino (con tutto il rispetto per Topolino), però, come qualcuno diceva, “de gustibus non disputandum est”.
Lo consiglierei? In tutta onestà, no. A meno che non lo troviate in biblioteca o ve lo facciate prestare da qualcuno, ma sinceramente potreste leggere sicuramente qualcosa di meglio.