"Nonna Teresa si arrabbiò con Dio e con quanti continuavano a credere in Lui dopo la micidiale inondazione del fiume Dnepr. E' così che comincia la meravigliosa, magica storia di una famiglia cilena di origine ebreo-russa, una storia di antenati lontanissimi e mitici, reali e immaginari, che risalgono la corrente dei secoli attraverso la lente deformante dell'ironia e della parodia, per diventare romanzo e favola. L'incalzante fantasia di Alejandro Jodorowsky trasfigura e moltiplica gli eventi, mescolando storia e memoria, miracoli e follie. Ci sono antenati sempre avvolti da sciami d'api, stregoni e incantatori di serpenti, stupratori di vecchiette e attentatori anarchici; cappelle incantate e bordelli, terremoti, scioperi di minatori e cariche della polizia. Una saga travolgente che sa unire alla grazia delle novelle yiddish il realismo magico latinoamericano".
Jodorowsky si conferma una volta ancora un grande scrittore. Forse un po' visionario, ma probabilmente è la tradizione latinoamericana a richiamare queste cose. E' difficile spiegare questo libro. La sola cosa sicura è che una volta iniziato difficilmente riuscirete a metterlo giù subito. Ed è questo il fascino di uno scrittore bravo: scrivere libri di 300 - 350 pagine che però "non pesano" perchè non ti rendi conto che in una sera hai già letto cento pagine. Richiama un po' Cent'anni di solitudine di Marquez, anche se forse qui siamo ancora più visionari. Unlibro che dovete leggere per forza.
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