Politica e musica...
...ma anche no, mi verrebbe da rispondere. E'indubbio - e sarebbe forse preoccupante - che ognuno di noi abbia delle idee, delle opinioni, in merito a tutto ciò che ci circonda. Mi spiego - a titolo di esempio - tizio magari è a favore dell'aborto, ma contrario alle ronde, favorevole all'aiuto alle famiglie meno agiate economicamente ma contrario alla legalizzazione delle droghe e potremmo andare avanti per pagine intere. Tutto questo per dire, in sintesi, che ognuno di noi, dovrebbe, teoricamente, avere un propio parere sulle cose, non essere per dirla in maniera dantesca "un ignavo"
non stiamo discutendo sul fatto che ciò che si pensa sia giusto o meno, perchè il giusto o non giusto lo si decide in base a dei valori di partenza. Ma che, in sostanza, le persone - anche non rendendolo pubblico - abbiano un proprio orientamento è normale. Poi ci sono dei pareri che, messi assieme, ti fanno dire "questo è di destra, questo di sinistra", ma, come diceva il grande Gaber "che cos'è la destra? cos'è la sinistra?". E anche qua: ognuno ha il diritto di avere le proprie idee (ovviamente nel rispetto delle leggi e via dicendo). Giusto. Giustissimo. E' anche vero che nell'arte in generale (musica, poesia, probabilmente anche nel cinema e in tutti gli altri "strumenti" attraverso i quali si può esprimere la propria creatività e arte) più di qualcuno non ha fatto mistero, attraverso le proprie opere, del proprio orientamento chiamiamolo "politico". QUI INIZIA LA PARTE CHE MI POTREBBE INCARTARE, MA PREMETTO CHE PROBABILMENTE QUELLO CHE LEGGERETE ORA POTRA'RIVELARSI PER COSì DIRE "DI PARTE", MA SINCERAMENTE NON E'CHE MI PREOCCUPI GRANCHE'
Di mio, ma forse applico quest'idea non a tutti, ho sempre pensato che fosse "rischioso" sapere di che orientamento politico fossero i musicisti perchè li ho sempre apprezzati per quello che facevano dal punto di vista artistico. Quando uscì The dark side of the moon chiesero a Gilmour se avesse qualche messaggio da lanciare ai giovani, al paese. Gilmour rispose che loro (Pink Floyd, nda) erano dei musicisti e che lasciavano la politica ad altri. Un giorno un mio amico mi disse "Ma tu non avresti paura di conoscere di persona Petrucci (chitarrista dei Dream Theater), come persona non come musicista? Magari pensa delle cose che tu rinneghi profondamente. Potrebbe "scaderti" come personaggio". E forse, sotto sotto, quello che il mio amico mi ha detto era vero. Io AMO letteralmente gente come Vai, Satriani, Petrucci e tutti quelli che per me ora sono dei grandi nel campo della musica. Ma li amo come artisti, per la "poesia" che riescono a creare ogni volta. Certo, se sapessi che, dico per dire, Vai è a favore di quello che era l'hapartheid o Satriani fosse d'accordo con l'uso dei manganelli nelle piazze forse qualche dubbio un po' forte mi verrebbe. Ma preferisco non saperlo, a dirla tutta. VADO AL PUNTO. Sabato sera, se non ricordo male, stavo guardando il tg (non ricordo se tg1 o tg5), servizio d'apertura con il congresso di AN per decidere di confluire nel PDL. Ad un certo punto, in chiusura, mandano 5 secondi di filmato con Enrico Ruggeri che cantava, con un mini coro di ragazzini, Si può dare di più. La sensazione che ho avuto è stata davvero brutta. Avrei preferito non vederla perchè reputo Ruggeri un bravo cantante, ma dopo questa sua apparizione mi è un po' scaduto se devo essere sincero. Ora ci sarà chi dice: Ma allora quelli che vanno a cantare al concerto del Primo maggio invece non ti danno fastidio. E devo dire che è vero, quelli del primo maggio non mi danno fastidio, ma temo che dalla prima edizione si sia persa quella connotazione politica che veniva data al concerto. O meglio, di fondo c'è sempre qualcosa, ma molto molto molto più "diluita". Bene, credo che il post sia abbastanza lungo, forse troppo. Grazie per la pazienza

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